Cappottino a quadretti bianco e nero e pensieri sparsi.

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Notte fonda. Un appartamentino al secondo piano in una citta’ lontana. La luce soffusa regala calore alla stanza in cui, seduta sul divano e sotto la coperta, mi trovo io.Sto guardando la tv, su Fox trasmettono di nuovo Sex & The City ed è subito festa!Quante di noi si sono identificate nelle 4  amiche  piu’ glam di NY? Beh io e le mie amiche lo  abbiamo fatto davvero molto spesso. Quante domeniche abbiamo trascorso fra chiacchiere, shopping e aperitivi! La saggia Carrie ci ha lasciato tanto, più di quello che lei avesse sperato.L’episodio è significativo, Carrie ritorna da Mr Big ed io mi fermo a pensare a quante volte li ho visti lasciarsi e tornare insieme. E’ come nella vita reale, certi amori non finiscono mai…sono quasi come una dipendenza.Piu’ vuoi allontanarti e più essi ti riconducono al centro della faccenda. Piu’ vuoi dimenticarli e più finisci col pensarci. L’amore e’ una dipendenza, nel senso buono, ma pur sempre dipendenza. Eppure alla fine anche 4 donne indipendenti e autonome come le protagoniste, cedono alla forza dell’amore. Diventando tutte dipendenti da un uomo di cui si sono innamorate e con cui si sono sposate. Tutte, tranne Samantha. Ripenso a lei. A quanto il suo personaggio sia il meno probabile eppure fra le 4 è stata quella che ha sofferto meno per amore. Lei è riuscita a cogliere l’essenza della felicità autonoma, la chiamo io. Quell’utopica idea di essere felici anche da soli. Cosi’ con questo pensiero vado a letto è molto tardi.L’indomani mi sveglio ancora col pensiero fisso  sulla felicità di essere single. Mi vesto ed esco di casa, da sola. Indosso un cappottino a quadretti bianco e nero abbastanza serio e dal taglio pulito che contrasta  con la collana e le sneakers divertenti.Cammino per la strada e penso che forse a volte ci vorrebbe un po’ di Samantha in ognuna di noi.Ma forse la perfezione potrebbe essere raggiunta con il mix dei pregi di ognuna delle 4 amiche, cosi’ diverse e cosi’ uguali allo stesso tempo. Quanto mi piacerebbe imparare a non essere dipendente dalla mie emozioni. Arrivo in un parco, c’è un’altalena, proprio come quella che ho in giardino (un dolcissimo ricordo del mio amato nonno).Mi siedo. Il vento mi dondola.I pensieri sparsi nell’aria intorno a me. L’odore della primavera, cosi’ lontana e cosi’ vicina. Ma si’ forse infondo, essere imperfetti ci rende unici e speciali. Forse alla fine la dipendenza è solo una scelta personale.E forse la felicità è solo questa :guardare un film, riflettere e finire col dondolare da sola in un parco a 2000 miglia da casa, con il sorriso stampato sul viso.

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19 Comments

  1. Che bello il cappotto e che belle cose che scrivi…anche a me piacerebbe riuscire ad essere meno dipendente dalle mie emozioni…Vasco Rossi in una sua canzone dice “Ho fatto un patto sai, con le mie emozioni, le lascio vivere e loro non mi fanno fuori”…io il patto non sono ancora riuscito a farlo ma ci sto provando 😉

    Un abbraccio

    Paolo

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